Sono tantissime le persone che si chiedono quanto oro possegga la famiglia Agnelli. Cerchiamo di fare chiarezza in merito.
Sin a partire dalla prima metà del Settecento, la famiglia Agnelli ha iniziato le sue attività imprenditoriali che l’hanno portata ai tempi nostri a essere una delle famiglie maggiormente influenti a livello internazionale. Iniziarono a Racconigi, in Piemonte, dove impiantarono varie attività di coltivazione riguardanti i bachi da seta e filande.
A dare il via in maniera più consistente alle attività imprenditoriali fu, nell’Ottocento, Giuseppe Francesco Agnelli, divenuto nel tempo uno dei banchieri torinesi più influenti. L’ascesa della famiglia ha condotto, fino a oggi, alcuni membri di essa a insediare le poltrone di alcune aziende strategiche del nostro Paese e gli interessi famigliari li hanno portati ad attivarsi in vari settori imprenditoriali esistenti.
Tutti quanti noi conosciamo il forte impegno profuso dalla famiglia, sin dal 1899 con la nascita della Fiat, nel settore automobilistico. Ma la loro forte influenza è certificata anche nei comparti finanziari, editoriali e sportivi, questi ultimi tramite l’acquisizione della maggioranza azionaria (nel 1949) della squadra di calcio Juventus. A oggi, però, il nucleo del patrimonio deriva in special modo dall’industria automobilistica, specie grazie alle partecipazioni detenute in Stellantis, nella Ferrari e nell’Iveco.
Quanto oro ha accumulato la famiglia Agnelli tramite le attività secolari
Un recente conteso famigliare, in merito al patrimonio ereditato e poi lasciato da Gianni Agnelli, ha fatto emergere dei dati alquanto sorprendenti in merito a quanto oro la famiglia sia riuscita ad accumulare in oltre un secolo d’attività. Tali informazioni sono emerse dai Panama Papers, un fascicolo in cui sono inclusi i dati, le identità e le informazioni degli azionisti e dei manager con interessi in società offshore.
Gianni Agnelli, prima di morire, decise di rendere suo successore il nipote, ossia John Elkann. La madre di quest’ultimo e unica erede di Gianni, Margherita de Pahlen, ha avanzato una causa riguardante l’oro di famiglia. La speranza di quest’ultima è quella di dimostrare che la residenza abituale del padre fosse in Italia e non in Svizzera, così da far valere le leggi nostrane.
La famiglia, quindi, si è spaccata in merito a tale questione e Margherita de Pahlen ha dato il via a dei procedimenti giudiziari contro i primi tre figli che ha avuto con Alain Elkann. Una questione complicata e intrigante che si concentra anche su un deposito con al suo interno 138 tonnellate d’oro, dal valore di ben 9 miliardi di euro circa. Tale patrimonio si aggiunge ai 33 miliardi di euro provenienti dalla holding finanziaria Exor. Quest’ultima gestisce le partecipazioni in Stellantis, Ferrari e CNH, ma anche quelle in Iveco, Juventus, Institut Mérieux, Via, Chriastian Louboutin, GEDI e ancora molte altre società.