In SBK Toprak vola sempre di più e la Ducati non sembra più la moto invincibile che avevamo visto un anno fa tra le mani di Bautista.
Nello sport, come nella vita, ci vuole sempre una piccola dose di fortuna se si vogliono raggiungere determinati risultati. Ducati negli ultimi 2 anni ha letteralmente distrutto il campionato SBK con la sua Panigale V4 R, una moto finita sin dal suo esordio sotto la lente d’ingrandimento dei suoi avversari. In tanti l’hanno accusata di essere praticamente una MotoGP per le sue prestazioni mostruose.
Negli anni sono arrivate così piccole modifiche al regolamento che a detta di Ducati hanno abbassato le potenzialità di una moto che si è dimostrata in ogni frangente molto competitiva. Ad onor del vero però bisogna ammettere che negli ultimi 2 anni un solo pilota l’ha fatta letteralmente volare e si chiama Alvaro Bautista.
Bulega culla il sogno Mondiale SBK, ma è complicato
Nel 2022 la sua Ducati è stata l’unica capace di vincere delle gare, mentre nel 2022 l’unico in grado di ottenere un solo successo oltre allo spagnolo con una moto di Borgo Panigale è stato Rinaldi ad Aragona. Quest’anno però le cose sembrano essere cambiate nuovamente in SBK con Toprak che sta dominando il campionato in sella alla sua nuova BMW.
Ducati quest’anno voleva mettere a segno un altro piccolo “colpo”: riportare un italiano sul tetto del mondo. Nella storia della SBK, infatti, solo Max Biaggi è riuscito a vincere il titolo, lo ha fatto 2 volte in sella ad un’Aprilia. L’ultima volta è successo nel 2012. Ducati quest’anno cullava il sogno di bissare quel successo tutto italiano con Bulega che arrivava lanciatissimo dalla vittoria nel Supersport.
Purtroppo però quest’anno, la Panigale V4 R non sembra più il bolide invincibile che un anno fa guidava Bautista. Da par suo Bulega al momento è 2° nel Mondiale e rincorre Toprak a 64 lunghezze. Il rider italiano però ha bisogno di tornare al successo se vuole seriamente mettere in difficoltà il turco che vince senza sosta da 10 gare (4 Gran Premi).
