Possiede un motore che ha scritto la storia, ma non è una Lamborghini. Ecco la Mercedes che imita l’italiana.
La storia dell’automotive ci ha raccontato spesso di modelli nati dall’osservazione di altri più blasonati o semplicemente vincenti dal punto di vista commerciale, ecco perché non sorprende anche anche Mercedes abbia preso in prestito qualche dettaglio estetico da una Lamborghini per dare vita ad un suo bolide altrettanto prestazionale.
Non sempre però, quello che nasce in una fabbrica, specialmente se molto particolare o innovativo, viene rilasciato sul mercato e questo è il caso della vettura di cui parleremo in seguito, rimasta perlopiù un concept, ma da poco restaura con una finalità ben precisa. Concepita negli anni ’70, è ora tornata a vivere stabilendo diversi primati interessanti.
E’ tornata la Mercedes C-111, la sua particolarità stava nel motore Wankel
Chi in questo periodo si trova in California ed è appassionato di quattro ruote non può lasciarsi sfuggire l’appuntamento della Monterey Car Week in scena fino al prossimo 18 agosto. Tra i gioielli in mostra figura anche la mitica Mercedes C-111 appena rimessa a nuovo nella carrozzeria e nella sua anima rappresentata dal propulsore Wankel.
Al debutto nel 1969 in occasione del Salone di Francoforte, fece subito incetta di apprezzamenti da parte del pubblico e degli addetti al settore eppure, il prototipo realizzato appena in 12 esemplari tutti sperimentali non vide mai la produzione in serie. Progettata dall’italiano Bruno Sacco e da Josef Gallitzendorfer, si distingueva per alcune peculiarità tecniche.
Una su tutte la scocca in fibra di vetro e un’unità motrice centrale a tre rotori con iniezione diretta, identificata con il codice M950F. L’anno successivo fu quello della svolta, con l’introduzione di un motore a quattro rotori e di una cilindrata maggiorata da 250 a 350 cv, così da poter toccare i 290 km/h. Nuove modifiche apportate in seguito riguardarono l’aerodinamica e le sospensioni per garantire una maggiore stabilità.
Grazie ad esse la stessa velocità di punta si alzò a 300 km/h, prima di passare ai 322 km/h del 1978 grazie all’adozione di un propulsore diesel da 230 cv che le valse un record tra le auto a gasolio. Un altro passo avanti venne compiuto nel 1979 quando, per merito dei 500 cv del nuovo V8 a benzina, anch’esso utile a farle firmare un primato in termini di spunto, raggiunse i 403,78 km/h.