Mazda, che marca di motore montano: i dettagli sul loro propulsore

Un marchio automobilistico giapponese con una storia ricca di innovazione e sfide tecnologiche e un motore che continua a sorprendere

La Mazda è un’azienda automobilistica giapponese che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel mercato mondiale delle quattro ruote. Fondata a Hiroshima, questa casa ha una lunga tradizione di innovazione tecnica che l’ha portata a distinguersi dai concorrenti storici. Ma cosa rende davvero speciali le auto Mazda? La risposta si nasconde sotto il cofano.

Mazda, chi c'è dietro i suoi motori
Mazda (AdobeStock) – Tuttipazziperilmotorsport.it

Fin dagli albori, Mazda ha puntato su soluzioni ingegneristiche all’avanguardia per i propri propulsori. Negli anni ’60 e ’70, mentre la maggior parte dei costruttori seguiva strade già battute, gli ingegneri Mazda decisero di percorrere un sentiero completamente nuovo. Fu così che venne adottato il motore rotativo Wankel, una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’automobile. Questo propulsore, compatto ed efficiente divenne il simbolo della filosofia Mazda: osare dove gli altri non osano.

L’evoluzione del motore Mazda: dal Wankel al futuro

Il motore rotativo Wankel trovò applicazione in numerosi modelli di successo. La Cosmo Sports 110S del 1967 fu la prima a montarlo, seguita dalla leggendaria RX-7 che conquistò il cuore degli appassionati americani. Con il suo 1.3 litri capace di erogare fino a 300 cavalli nella versione turbo, la RX-7 era un peso piuma con la potenza di un peso massimo.

Mazda i motori
Il motore Wankel (mazda) tuttipazziperilmotorsport.it

Nel corso degli anni, l’azienda ha continuato a innovare, sviluppando motori sempre più efficienti e performanti. Oggi, la gamma di propulsori Mazda spazia dai moderni motori a benzina SkyActiv, noti per il loro perfetto equilibrio tra prestazioni e consumi, fino alle più recenti soluzioni ibride.

Un esempio di questa continua evoluzione è la nuova MX-30 R-EV, un’ibrida plug-in che combina un motore elettrico con un piccolo Wankel da 0,8 litri usato come generatore. Il meglio di due mondi: l’efficienza dell’elettrico e l’autonomia estesa grazie al rotativo.

Mazda ha anche collaborato con altri costruttori. Una partnership significativa è stata quella con Ford e PSA (ora parte di Stellantis) per lo sviluppo di motori diesel. Questa collaborazione ha dato vita alla famiglia di propulsori PSA DV, utilizzati su diversi modelli Mazda.

Mazda continua a investire nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie motoristiche. Un team dedicato di 36 ingegneri, guidato dal Chief Technology Officer Ichiro Hirose, sta lavorando per portare il motore rotativo verso nuovi orizzonti. La concept car Iconic SP, presentata al Japan Mobility Show 2023, è un assaggio di ciò che potrebbe arrivare: un propulsore con due motori rotativi in grado di funzionare con idrogeno o altri carburanti carbon-neutral. Chissà quali sorprese ci riserverà il futuro sotto il cofano delle prossime Mazda.

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