La Formula E arriva da anni decisamente grigi dove ha perso quel poco di appeal che si era conquistata. Cerchiamo di capire perché.
La Formula E è nata nel 2014 con grande entusiasmo incontrando in poco tempo l’interesse del pubblico e dei costruttori che in un primo momento si sono riversati a frotte in questo progetto. A stuzzicare tutti era la novità e soprattutto il fatto di poter partecipare ad un campionato che offriva una buona visibilità non spendendo le cifre mostruose della F1.
In Italia, in particolare, il definitivo exploit della categoria è arrivato con l’approdo della competizione su Mediaset che ha cominciato a dare dignità a queste gare che prima sulla Rai venivano spesso trasmesse in differita o ignorate completamente. Presentata un po’ come la F1 elettrica ha incontrato in un primo momento un buon riscontro di pubblico salvo poi crollare nuovamente a picco.
Formula E: la batosta dell’addio di Mercedes
In particolare, nel giro di pochi anni, sono scappati diversi costruttori come ad esempio la Mercedes, che ha deciso lasciare il circus proprio per la scarsa visibilità che la Formula E gli offriva. Via via poi hanno lasciato anche tanti piloti ex F1 che in un primo momento pure si erano legati alla categoria richiamando in un certo qual modo un buona fetta di pubblico.
Il peccato della Formula E in questi ultimi anni è stato quello di volersi avvicinare paradossalmente troppo alla F1 come concetto. La serie elettrica funzionava proprio perché voleva rappresentare qualcosa di diverso con le gare tutte su circuiti cittadini e vicine al pubblico sia fisicamente che metaforicamente. L’approdo nei circuiti non ha fatto bene alla categoria. Inoltre la questione delle auto tutte praticamente uguali non ha aiutato l’ingresso di alcuni marchi come Ferrari che avrebbero sicuramente portato maggiore appeal a tutto il movimento. Staremo a vedere nei prossimi anni come si svilupperà la questione.
