C’è il rischio concreto che due storici marchi italiani possano diventare cinesi? Ora è una persona autorevole a eliminare ogni dubbio.
La Cina rappresenta un’insidia da prendere in seria considerazione per le nostre aziende in tutti i settori, che rischia di mettere in discussione il made in Italy, da sempre motivo di vanto per tanti imprenditori. il Paese asiatico, infatti, vanta dalla sua la possibilità di garantire prodotti a prezzi più bassi, per questo sono tanti i consumatori che preferiscono acquistare da loro, a volte anche a discapito della qualità.
Il mondo dei motori non può considerarsi escluso da questa situazione, per questo sono stati in tanti a essersi allarmati per le voci che sono circolate nell’ultimo periodo in merito all’interesse per due storici marchi italiani, L’indiscrezione era circolata con insistenza nelle ultime settimane, al punto tale che c’era chi temeva che la cessione fosse a un passo, per questo è ora venuto il momento di fare chiarezza.
Riuscire a resistere alle offerte che possono arrivare dall’estero, e dalla Cina in modo particolare, appare difficile per diverse nostre aziende. Questo vale a maggior ragione in un periodo come quello attuale, in cui praticamente tutti si ritrovano a dover ridurre i costi, con la speranza che questo non comprometta la qualità.
Era stato il Sole 24 Ore a lanciare recentemente un’indiscrezione che aveva preoccupato diversi addetti ai lavori che operano nel mondo dei motori, in merito a un possibile interessamento del Paese asiatico per i marchi Autobianchi e Innocenti. Ad alimentare questa possibilità sembrava esserci il nostro governo, interessato ad avere un secondo operatore a produrre vetture in Italia da poter affiancare a Stellantis. Affidare a loro due brand caduti nell’oblio poteva così servire a rilanciarli, pur continuando a mantenere gli stabilimenti nel nostro Paese. Ma questa opzione è davvero così concreta? Ad accantonare, almeno per ora questa possibilità, ci ha pensato il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, in occasione di un suo incontro con la stampa.
I due brand resteranno infatti nelle mani di Stellantis. “Quest’ipotesi non si è concretizzata, posso confermarlo – ha detto -. Se dovesse succedere, ci sono termini specifici che possono essere applicati a un atto di quel genere”.
Allo stato attuale sembrano ben altre le questioni ritenute prioritarie per il colosso dell’automotive: “Siamo concentrati sull’esecuzione in Italia del nostro piano di sviluppo. Ora il mercato sta diventando estremamente difficile e dobbiamo capire che se non lasciamo respirare le aziende e non si prendono le decisioni che devono essere prese per garantire la sostenibilità, succederà qualcosa di brutto”.
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