Sapevi questo segreto dietro la compagnia Dr Automobiles italiana? I motori delle vetture arrivano da un posto davvero molto lontano…
La casa italiana DR Automobiles è stata una delle aziende del settore dei motori ad avere la crescita più rapida e, se vogliamo, inaspettata. Fondata nel 2006 a Macchia di Isernia come produttrice di vetture low-cost l’azienda è cresciuta al punto da potersi confrontare con grandi nomi del panorama italiano come FIAT e Lancia vendendo sempre più auto.
Nel 2023 l’azienda italiana ha fatto registrare una grande crescita pari a ben 36.193 veicoli venduti in Italia e negli altri paesi in cui il brand opera, lanciando anche il suo nuovo brand Sportequipe per la produzione di SUV e vetture di fascia più alta rispetto a quelle commerciate con il marchio DR che sono perlopiù entry level o veicoli dal costo molto contenuto.
Del resto è proprio il prezzo molto basso di gran parte delle vetture sul listino di DR ad aver inizialmente attirato così tanti clienti, specie nei primi anni quando il marchio offriva la DR1, una delle utilitarie più economiche sul mercato nonché una delle poche ad avere un prezzo da nuova inferiore ai 10mila euro. Sapendo come il brand assembla i suoi veicoli, in ogni caso, si arriva a comprendere la ragione dietro questa differenza di prezzo con le rivali.
Da dove arrivano i motori DR Automobiles?
La casa italiana ha storicamente accordi con la Cina, in particolare con il marchio Chery al design del quale si ispirano molti famosi modelli del brand – la DR5 è ispirata alla Chery Tyggo per fare un esempio facile – e addirittura, secondo l’Antitrust che ha avviato un procedimento nel giugno di quest’anno multando in via preliminare per 6 milioni di euro l’azienda, le auto sarebbero anche assemblate in Cina mentre si credeva venissero costruite nel nostro paese.
Impossibile per ora pronunciarsi su questa questione, ancora aperta con l’azienda di Macchia di Isernia che ha annunciato di voler impugnare la sentenza ritenuta non giusta. Una cosa però è certa: i motori del marchio non vengono prodotti in Italia ma viaggiano parecchio per arrivarci. I propulsori delle auto del marchio, almeno la maggior parte, sono di origine cinese e di preciso, derivano dalla famiglia ACTECO di Chery, il brand partner dell’azienda.
La ACTECO propone una vasta gamma di motori a benzina, turboaspirati e anche a GPL come il famoso E4G16C che viene usato per i mezzi per il traporto pubblico cinese, alimentati a gas naturale. L’azienda italiana avrebbe quindi scelto proprio questo partner per strutturare la sua ampia gamma di motori poi inseriti sotto al cofano delle varie DR1, DR5 e DR6.0 che vende nel nostro paese. Niente di strano in questo caso: molti marchi forniscono motori ad aziende terze, ma questa è un’altra storia di cui parleremo più avanti.