Il responso che arriva non nasconde il crollo evidente del colosso delle automobili e ciò preoccupa i lavoratori ma anche i clienti.
Il settore dell’automotive è uno di quelli che con più fatica si sta risollevando dagli ultimi complicati anni, a causa della pandemia da Covid-19 e i conflitti geopolitici che in alcuni casi ancora proseguono. Inoltre, c’è la grande sfida che caratterizza il settore, vale a dire quella del passaggio sempre più totale all’elettrico per la sostenibilità ambientale. Convincere la clientela non è cosa facile.
Perciò preoccupano e non poco i dati che gli esperti passano in rassegna e che riguardano le aziende produttrici di veicoli, persino quelle del Giappone, uno dei mercati più floridi in assoluto in termini produttivi. È dal 1987 che non si verificava un fenomeno simile, ora osservato con certa preoccupazione.
Infatti, l’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha concluso la giornata del 5 agosto 2024 con un -12,4% nell’automotive. Un dato così negativo non si registrava da circa 40 anni. Ciò preoccupa molto i mercati azionari globali, che temono principalmente una recessione degli Stati Uniti e quindi uno stop della prima economica mondiale. La stessa Wall Street, infatti, ha chiuso venerdì 2 agosto 2024 con perdite importanti.
Automotive, che colpo per la Borsa di Tokyo: c’è grande preoccupazione
Se gli USA soffrono, ne risente gran parte del sistema. Se lo fa Tokyo, il crollo assume dimensioni ancor più allarmanti. Una delle cause si ritrova nell’aumento dei tassi d’interesse stabilito dalla banca del Giappone a fine luglio. Si è passati dallo 0,1% allo 0,25% per combattere l’inflazione, che ha generato un aumento del valore dello yen. Perciò diversi investitori hanno venduto le proprie azioni in Giappone e molti marchi di vetture quali Toyota, Honda e Nissan hanno chiuso la giornata di lunedì 5 agosto con risultati decisamente negativi.
D’altronde si tratta di una delle industrie cardine per il paese nipponico, quindi impossibile non subire conseguenze. Nissan ha chiuso con un -14,48%, Toyota con un -13,66% e Honda ha registrato il calo più evidente con un -17,77%. Ciò preoccupa non soltanto la clientela, bensì sopratutto i lavoratori, che non sanno cosa attendersi dall’azienda, a cui tocca prendere le contromisure per assestarsi. Una sfida quasi del tutto nuova, che andrà gestita con sapienza al fine di non peggiorarla con tagli che potrebbero essere fatali per la produzione oltre che ingiusti per chi ne pagherebbe le conseguenze.