Una serie di roghi preoccupanti spinge le autorità a convocare un vertice d’emergenza. Si profila una soluzione innovativa per garantire la sicurezza dei cittadini.
Una sequenza di eventi inquietanti ha scosso la fiducia nel progresso tecnologico. Troppi incendi hanno coinvolto veicoli elettrici, e hanno acceso un dibattito infuocato sulla sicurezza di queste auto del futuro.
L’ultimo episodio, che ha visto una lussuosa Mercedes EQE trasformarsi in una torcia in un parcheggio, ha fatto traboccare il vaso. Il dibattito è uscito dalla fase teorica e a questo punto si chiedono misure atte a scongiurare il ripetersi di simili catastrofi in futuro. Il governo ha deciso di prendere il timone della situazione e ha convocato un summit straordinario con i giganti dell’industria automobilistica, determinato a trovare una soluzione che possa soddisfare l’opinione pubblica, ormai stanca.
Allarme incendio auto elettriche, arriva la contromisura
Succede in Corea del Sud, un paese che nella produzione di veicoli elettrici è all’avanguardia. Il cuore della vicenda è la sicurezza delle batterie, la componente maggiormente sotto accusa, che con il proprio surriscaldamento può causare pericoli e incendi.
I numeri parlano chiaro: tra il 2013 e il 2022, ben 1.399 incendi hanno trasformato i parcheggi sotterranei in potenziali trappole infuocate. Più della metà di questi roghi ha avuto come protagoniste proprio le auto elettriche.
La misura che si profila all’orizzonte è tanto semplice quanto rivoluzionaria: rendere obbligatoria la dichiarazione del marchio della batteria. Fino ad oggi, questo dettaglio era avvolto nel mistero, come un segreto industriale ben custodito. Ma ora, il vento sta cambiando. L’idea è quella di mettere le carte in tavola, permettendo ai consumatori di fare scelte consapevoli.
Ma sarà sufficiente? Il professor Moon Hak-hoon, esperto di ingegneria automobilistica, suggerisce di fare un passo in più. Propone di calcolare e rendere pubblici i rischi di incendio legati a ogni marca di batteria. È come se si volesse creare una sorta di “pagella della sicurezza” per questi cuori elettrici delle auto moderne.
L’Europa, nel frattempo, non sta a guardare. Dal 2027, entrerà in scena il “passaporto delle batterie”, un documento digitale che racconterà la storia di ogni batteria, dalla culla alla tomba. Sarà come avere una carta d’identità per ogni fonte di energia, che ne traccerà l’origine, la composizione e persino il destino finale.
Questa mossa non solo punta a rendere più trasparente la filiera produttiva, ma apre anche le porte a un futuro più verde. Facilitando il riciclo e il riutilizzo delle batterie, si fa un passo avanti verso un’economia che sa guardare al domani senza sprecare le risorse di oggi.