C’è la grande possibilità di vedersi annullare le multe prese con l’autovelox: una svolta in Italia che potrebbe arrivare con un ultimo passaggio
Il giro di vite voluto dal Nuovo Codice della Strada, varato dall’attuale Governo, ha creato sostanzialmente delle condizioni in cui per i Comuni è molto più difficile fare cassa. Per questo adesso diverse multe possono essere addirittura annullate.
Ormai era diventata una triste abitudine, che riguardava gli automobilisti di tutta Italia. Le multe con gli autovelox erano all’ordine del giorno, a causa di posizionamenti non ben segnalati o in aree con velocità minima bassissima. Per questo nel Nuovo Codice della Strada, voluto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, c’è stato un netto giro di vite. Niente più Comuni che tentano di fare cassa con gli automobilisti e nuove regole obbligatorie per applicare i dispositivi di controllo della velocità.
Innanzitutto va sottolineato come queste macchine non debbano essere solo approvate, ma anche omologate, passando dei rigidi controlli. Se tale passaggio non viene espletato dal Comune di riferimento, l’autovelox non è a norma e quindi non può generare contravvenzioni.
L’esempio di quanto detto si è avuto a Cosenza, dove la Polstrada ha sequestrato (come avvenuto anche lo scorso anno) una serie di autovelox ritenuti “illegali”. Il Gip, nell’ambito dell’indagine per gli accertamenti sulla “non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità“. ha stabilito che alcuni modelli non potevano operare.
Autovelox sequestrati, non sono a norma: i cittadini possono fare ricorso contro le multe
Nello specifico di questi Autovelox, si parla del modello T-Exspeed v.2.0, che sono stati “approvati” ma non sono a norma. Non solo in Calabria, ma anche in città del Nord come Reggio Emilia, Vicenza, Venezia, Modena o Piadena sono stati installati. In questo periodo hanno emesso migliaia di multe, che però a questo punto sono da considerarsi non valide.
Il rappresentante legale della società appaltatrice è stato denunciato in stato di libertà per frode nella pubblica fornitura. Questi dispositivi non avevano avuto l’aggiornamento del prototipo del sistema, così come invece fornito dalla società in un secondo momento ai Comuni.
Un altro sequestro simile si era compiuto esattamente la scorsa estate, proprio prima del grande esodo estivo, classico di queste settimane dell’anno.
Per quanto riguarda le multe che questi autovelox hanno generato, il Codacons ha deciso di presentare un esposto alle Corti dei Conti di 10 Regioni, ovvero quelle dove questi dispositivi erano stati installati. Il problema è che per le contravvenzioni già pagate o per quelle per cui sono scaduti i termini, non è possibile fare ricorso. Tuttavia, come sottolineato dal presidente dell’Associazione, Carlo Rienzi, “chi ha già pagato le multe può attivarsi per tutelare i propri diritti e, una volta concluse le indagini, chiedere il risarcimento dei danni subiti”.